Telemedicina per controllo e cura di alcune malattie croniche: rete, tecnologia e “teoria dei giochi” per pazienti più consapevoli e terapie efficienti anche a distanza, con minori costi. Calabrese (Uni Ts), parte del team del progetto Phama: «La tecnologia deve comunque promuovere l’inclusione sociale fatta di rapporti reali tra persone reali». Il percorso internazionale sta partecipando ai finanziamenti europei Horizon 2020
Nel prossimo futuro, grazie alla “telemedicina”, i pazienti potranno essere consapevolizzati maggiormente sulle loro malattie croniche e viverle con maggior responsabilizzazione. Grazie alle nuove tecnologie, alla rete e alla “tecnica dei giochi” (“game-ization”), sarà cioè più facile mantenere uno stile di vita sano e informato, correggere i comportamenti dannosi, ottenere l’aiuto dei medici e personale qualificato anche a distanza dalle strutture sanitarie, con la garanzia di risposte efficienti ed efficaci e nel contempo permettendo un risparmio, tanto per il paziente quanto per il sistema sanitario.
«E sempre, comunque, mirando all’inclusione sociale, fatta di rapporti reali tra persone reali», com’è stato spiegato stamattina al Future Forum, dove è stato presentato il progetto Phama su cui si sta lavorando in regione grazie all’impegno dall’Università di Trieste e del team del professor Agostino Accardo, gruppo che ha costituito un consorzio internazionale con partner pubblici e privati di tanti Paesi e che sta partecipando a Horizon 2020 per ottenere il finanziamento europeo per l’innovazione in campo sanitario. Del team fa parte anche Raffaele Calabrese, studente PhD in ingegneria clinica all’ateneo giuliano, che oggi ha spiegato questa esperienza, introdotto da Barbara Puschiasis per la Camera di Commercio e Paola Benini dell’Associazione cooperative friulane e con l’intervento di Marco Pascoli di Assocoop e Assixto.
E la realtà dei servizi alle famiglie e alle persone, secondo elaborazioni del Centro Studi Unioncamere Fvg su dati Infocamere, sta crescendo in regione in termini di imprese attive, a dispetto della crisi: dal 2009 al 2014 in Fvg registriamo un incremento del 12% di aziende, in un settore in cui sono ricompresi vari servizi: d’istruzione, assistenza sanitaria, sociale e domiciliare, attività d’intrattenimento, altri servizi alla persona… Si è passati nel complesso da 4.884 imprese attive nel 2009 alle 5.467 del terzo trimestre 2014.
«La nostra società sta invecchiando – ha ricordato Calabrese – e ciò sta modificando sensibilmente il sistema sanitario e le politiche sociali. Sempre più in futuro sarà necessario saper sviluppare nei pazienti la capacità di gestirsi da soli alcune malattie croniche, integrando ovviamente il supporto di personale medico, anche tramite la rete, e consentendo una personalizzazione totale del sistema. Le nuove tecnologie consentono di compiere misurazioni, parametrare cure, fornire consigli, regolare con precisione terapie o il mantenimento di comportamenti di vita utili per un buono stato di salute».
Per farlo, come nel progetto del team Accardo, si farà ricorso anche all’applicazione della “teoria dei giochi”. Il che non significa affatto minimizzare i problemi o sottovalutarli, anzi: si tratta di introdurre un sistema che, tramite sfide, punti, “premi” in base a risultati concreti, aiuti il paziente a comportarsi secondo il protocollo di cura, terapia e mantenimento e a gestire la sua situazione con maggior coinvolgimento, senso di responsabilità, interesse.
Anche questo sarà parte del progetto internazionale, che «un percorso molto complesso che andremo a potenziare e migliorare sempre, ma che ha l’obiettivo ultimo di mettere al centro il paziente: la rivoluzione nel futuro è che i pazienti smettono di sentirsi totalmente dipendenti dalle strutture sanitari e si mettono nelle condizioni di essere più consapevoli, sempre chiaramente con la supervisione medica. La telemedicina in tal senso non è più controllo elettronico esterno che domina su di noi, è il miglioramento della percezione del proprio stato di salute. Da qui si parte». E pur con una forte base tecnologica, il progetto si basa sul concetto che «la tecnologia deve promuovere l’inclusione sociale fatta di rapporti reali tra persone reali», ha rimarcato Calabrese.
Nel settore stanno crescendo i progetti d’impresa e cooperazione, tutti basati su un forte lavoro di squadra tra competenze diverse, in campo sanitario, formativo, tecnologico, tecnico e istituzionale, come ha spiegato anche Pascoli introducendo alcune novità messe in campo da Assixto, che sta potenziando sempre più gli strumenti tecnologici per migliorare la vita e la qualità di vita, soprattutto degli anziani, nel proprio domicilio.
(fonte ud.camcom.it)