MILANO – Dal 2002 al 2012 in Lombardia la popolazione è cresciuta del 7,4% raggiungendo i 9,7 milioni di residenti. L’aumento più accentuato, in termini percentuali, si è registrato tra gli “over 65” con un +22,5% rispetto al 2002: la categoria “senior”, di quasi 1,9 milioni, rappresenta il 19,5% rispetto al totale della popolazione lombarda (+2,4%; nel 2002 era il 17,1%). La crescita più marcata e la maggiore incidenza, degli over 65 sulla popolazione, rispetto al 2002, sono quindi gli aspetti più significativi evidenziati dall’analisi. La classifica delle province della regione con l’incidenza più alta di over 65 sulla popolazione locale vede nell’ordine Pavia con il 21,7% di anziani (116.303), Cremona con il 20,7% (74.082) è alla pari con Milano (627.186), Mantova con il 20,5% (83.708), Varese con il 19,9% (173.500), Sondrio con il 19,5% (35.162), Lecco con il 19,3% (64.739), Como con il 19,1% (112.179), Monza Brianza con il 18,6% (156.450), Lodi con il 18,2 (40.597), Brescia con il 17,9% (221.374) e Bergamo con il 17,2% (186.450).
Exposanità topQueste le prime evidenze che Exposanità, in programma a Bologna dal 21 al 24 maggio prossimi, ha tratto dalla rielaborazione degli ultimi dati Istat sulla popolazione della Lombardia per fornire indicazioni importanti sul tema della terza età. Dati questi che avranno sicuramente una significativa ricaduta sul tessuto sociale e che impongono una riorganizzazione dell’intero sistema sanitario. La terza età resta un tema complesso che richiede una collaborazione sinergica tra gli enti, istituzioni pubbliche e realtà private che si occupano a diverso titolo di attività assistenziali. A questo proposito Exposanità ha costituito un tavolo di confronto al quale sono stati invitati: Associazione Nazionale Manager del Sociale e del Socio Sanitario, Unione Nazionale Istituzioni e Iniziative di Assistenza Sociale, Legacoop, Confocooperative, Associazione Nazionale Strutture per la Terza Età, Associazione Italiana Ospedalità Privata e l’Associazione Nazionale Operatori Sociali e Sociosanitari.
Agli incontri seguiranno due importanti appuntamenti previsti a maggio nell’ambito della manifestazione: uno aperto al pubblico per presentare le best practices in tema di gestione e organizzazione di servizi per la terza, l’altro a porte chiuse alla presenza dei più autorevoli esponenti del sistema sanitario italiano per pianificare strategie e valutare soluzioni possibili. Se nel 2040 la popolazione over 65 raggiungerà in Italia il 35% del totale, si preannuncia una sfida per la sanità e i suoi operatori che dovranno rispondere a nuovi bisogni sanitari a fronte di un numero di risorse limitate. La problematica dell’assistenza all’anziano non trova però il suo fondamento solo sulla difficile reperibilità di risorse economiche, ma anche sulla necessità di mettere in rete dei servizi sociali in grado di erogare assistenza domiciliare e tutelare. L’una finalizzata al mantenimento dell’anziano nel proprio ambiente di vita, l’altra invece, ad appannaggio del servizio socio-sanitario volta a rispondere ai bisogni multipli delle persone che vivono una temporanea o permanente situazione di non autosufficienza.
“Formare nuove professionalità sanitarie e promuovere un aggiornamento del comparto diventa prioritario – commenta Marilena Pavarelli, project manager di Exposanità.- Ecco perché, per quanto riguarda la terza età, nell’ambito di Exposanità approfondiremo l’argomento con una sezione convegnistica e una espositiva puntando sulla formazione di tutti i soggetti coinvolti nel percorso assistenziale: dalle figure dirigenziali alle professioni sanitarie che operano all’interno di residenze per anziani, che si occupano di assistenza domiciliare, che seguono il paziente geriatrico in ospedali ed ambulatori”.
“In Lombardia la domanda di servizi dedicati alla terza età è destinata a crescere e, di conseguenza, è probabile aumenterà anche la richiesta di professionisti qualificati e competenti su tutti gli aspetti della materia – commenta Marilena Pavarelli, project manager di Exposanità.- Secondo gli ultimi dati emessi dalla Comunità Europea, infatti, l’invecchiamento della popolazione è stato tra i fattori che hanno portato il settore sanitario europeo ad assumere quasi un milione di persone nel corso del 2012″. Un trend, quello rilevato in sede europea, che risulta interessante per la Lombardia dove, tra il 2002 e il 2012 il rapporto degli over 65 sul totale della popolazione della regione è cresciuto del 2,4%, e dove il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 26,6% tra i più giovani.
(fonte ecodellevalli.tv)