Gli incidenti all’interno e fuori dall’abitazione rappresentano una delle principali voci di richiesta di intervento sanitario urgente per la popolazione in età avanzata. Ma ridurne frequenza e gravità si può. Sergio Locatelli, medico responsabile della Residenza “San Martino”di Bollate (Milano) e consigliere della Sezione lombarda della Società italiana di geriatria e gerontologia (Sigg), ci spiega come.
Quali fattori correlati all’invecchiamento fisiologico predispongono l’anziano alle cadute?
Anche in assenza di patologie specifiche, l’invecchiamento si associa a modificazioni fisiche e metaboliche che compromettono le possibilità di movimento, di reagire a stimoli e interferenze esterne e di mantenere un equilibrio ottimale, favorendo indirettamente il rischio di cadute. Oggi un anziano sano inizia ad avere problemi di questo tipo in età molto avanzata, in genere soltanto dopo gli 85-90 anni, e per ragioni che potrebbero essere almeno in parte contrastate con il mantenimento di abitudini motorie adeguate.
Quali sono le patologie che possono facilitare i traumi nell’anziano?
Le condizioni cliniche che promuovono maggiormente le cadute nella popolazione anziana sono la malattia di Parkinson e le demenze, a partire dall’Alzheimer, soprattutto nelle fasi più avanzate. E ciò sia per le caratteristiche intrinseche di queste patologie sia per la riduzione di vigilanza che possono determinare alcuni farmaci utilizzati per contrastarle. Altro problema diffuso sono cali di pressione improvvisi, spontanei o indotti da terapie antipertensive sempre abbastanza difficili da calibrare in età avanzata. Non di rado poi, le cadute sono dovute a vertigini e alterazioni dell’equilibrio, fenomeni cerebrovascolari di lieve entità o scompensi cardiometabolici, dalla sincope all’ipoglicemia. Un certo contributo viene anche dalla presenza di patologie vascolari periferiche e osteoarticolari che limitano le possibilità di muoversi correttamente, come l’arteriopatia obliterante o l’artrosi agli arti inferiori, ma il loro impatto è meno rilevante.
Dormire male può aumentare i rischi?
I disturbi del sonno sono una delle principali concause di incidente a qualunque età e, a maggior ragione, negli anziani. Se non li si contrasta, è l’inevitabile stanchezza diurna a promuovere le cadute. Se si assumono sonniferi o ansiolitici per porvi rimedio, possono essere gli effetti residui di questi farmaci a ridurre prontezza di riflessi e attenzione durante il giorno. Per questo è essenziale informare il medico non soltanto della difficoltà a riposare adeguatamente, ma anche delle sensazioni sperimentate assumendo la terapia prescritta.
Quali accorgimenti possono essere utili per aumentare la sicurezza all’interno della casa?
Innanzitutto, è indispensabile eliminare tutti i tappeti, compresi quelli antiscivolo con ventose da inserire nella vasca da bagno o nella doccia. Meglio installare maniglie alle pareti per offrire un supporto stabile. Quindi, vanno livellati i pavimenti tra una stanza e l’altra o tra superfici esterne e interne all’abitazione se sono presenti piccoli scalini oppure bordi degli stipiti sporgenti. Inoltre, andrebbero posti corrimano e strisce antiscivolo lungo le scale ed eliminati tutti gli ulteriori possibili ostacoli dai pavimenti, che non vanno trattati con cere o altri composti che possono renderli sdrucciolevoli né lucidati.
E per alzarsi e sedersi senza difficoltà?
La soluzione ideale per l’anziano sono le sedie, ma devono essere comode, stabili e, possibilmente, con braccioli d’appoggio. Divani e poltrone sarebbero, invece, da evitare: sono troppo bassi e, oltre a mettere in difficoltà quando ci si alza, facilitano la perdita di equilibrio. Un problema analogo si ritrova in bagno, dal momento che quasi tutti i water installati nelle abitazioni sono troppo bassi, rendendo più difficili i movimenti. Ma rimediare è semplice e non dispendioso: basta acquistare gli appositi “alza water” in plastica.
Rosanna Feroldi
(fonte dica33.it)