Nella cronaca di un inverno abbondantemente sotto lo zero, purtroppo non mancano i casi di morte per attacco cardiaco, spesso sopraggiunto mentre si spalava la neve. Da sempre il freddo è nemico del cuore, spiegano gli esperti dell’Azienda Usl di Bologna, perché fa aumentare la frequenza cardiaca, la pressione e il lavoro del cuore. Inoltre, le temperature sotto zero rendono il sangue meno fluido con conseguenze per chi ha problemi di coagulazione del sangue o ha già avuto attacchi cardiaci. È sconsigliato, quindi, fare attività particolarmente faticose ai cardiopatici, a chi soffre di ipertensione o di angina pectoris, o a chi abbia avuto in passato un infarto, che devono prestare maggiore attenzione nel proteggersi dal freddo. È utile ricordare che l’attacco cardiaco si manifesta con un dolore forte localizzato al centro del petto, da non confondere con una fitta intercostale, e che può irradiarsi al collo e alle braccia ed essere accompagnato da senso di malessere, forte sudorazione e pallore. Giuseppe Di Pasquale, direttore del Dipartimento medico e della cardiologia dell’Ospedale Maggiore di Bologna ha stilato alcuni consigli e precauzioni utili:
Evitare di spalare subito dopo aver mangiato
Scaldare gradualmente i muscoli
Dosare lo sforzo e il dispendio energetico, evitare gli sforzi improvvisi
Fare soste frequenti, in maniera da non causare accelerazioni eccessive del battito cardiaco
Non svolgere l’attività da soli.
Evitare di uscire nelle ore più fredde della giornata
Prestare attenzione agli sbalzi di temperatura, in particolare uscendo da ambienti molto riscaldati, come uffici e supermercati
Evitare l’assunzione di alcool, in particolare prima di uscire di casa. Anziché scaldare, la vasodilatazione provoca dispersione di calore.
(fonte dica33.it)