Si celebra in occasione della ricorrenza dei Santi angeli custodi. Mattarella: “Sono patrimonio di valori”
Oggi, domenica 2 ottobre 2022, è la Festa dei nonni. Istituita per legge dal parlamento italiano nel 2005, si celebra in occasione della ricorrenza dei Santi angeli custodi.
Il nostro paese non è l’unico che festeggia questa ricorrenza. Negli Usa si festeggia dal 1978: fu creata durante la presidenza di Jimmy Carter su proposta di Marian McQuade, una casalinga della Virginia Occidentale, madre di 15 figli e nonna di 40 nipoti. Il National Grandparents’ Day viene celebrata ogni anno la prima domenica dopo il Labor Day.
Mattarella
“Se oggi viviamo in un Paese democratico, economicamente progredito, dotato di una Carta costituzionale che tutela i diritti inviolabili dell’uomo lo dobbiamo agli anziani, portatori di un patrimonio di valori che abbiamo il dovere di consegnare integro alle generazioni future”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della Giornata internazionale delle persone anziane.
“Il tema della Giornata odierna è dedicato, quest’anno, alla resilienza delle persone anziane in un mondo che cambia, con una attenzione particolare alle donne e alla forza d’animo con cui affrontano le sfide globali”, ha aggiunto il capo dello Stato.
“La pandemia da Covid-19 ha messo ancor più in evidenza le disuguaglianze esistenti, soprattutto con riferimento alle donne che costituiscono la maggioranza delle persone anziane nel mondo e affrontano il problema della insicurezza economica e del rischio di povertà in misura maggiore rispetto agli uomini della stessa fascia di età”, ha detto ancora Mattarella.
“Nonostante ciò, le donne anziane continuano ad impegnarsi in modo significativo in ogni settore della vita politica, civile, economica, sociale e culturale con contributi che, troppo spesso, vengono ignorati o dati per scontato. Sono le donne che, molto spesso, continuano a svolgere, anche nell’età anziana, una parte fondamentale del lavoro di cura all’interno delle famiglie, accudendo familiari disabili e non autosufficienti. Non si può, quindi, pensare di affrontare efficacemente l’invecchiamento della popolazione, con i problemi e le opportunità che esso pone, senza tener conto della specificità femminile”, sottolinea Mattarella.
“L’età avanzata è, purtroppo, anche una condizione di fragilità: il numero degli anziani non autosufficienti è destinato ad aumentare e ciascuno di noi è chiamato a fare quanto possibile, proprio in virtù di quel legame di riconoscenza che lega ogni generazione a quella che l’ha preceduta, per garantire a tutti, in qualsiasi stagione, una vita dignitosa”, ha concluso.
FederAnziani
“Quella di quest’anno sarà una festa più amara per i nostri nonni in un contesto di vera e propria emergenza che li vede stritolati su più fronti dal caro bollette, dalle conseguenze della guerra in Ucraina, dal Covid-19 e dal suo impatto sul sistema sanitario. Tutto questo a fronte del contributo che da sempre i nonni danno alle famiglie dei loro figli e nipoti: 38,2 miliardi di euro l’anno, secondo i dati del Centro studi Senior Italia FederAnziani. Da qui, l’appello dell’organizzazione della terza età alle forze della politica, in questo momento di ridefinizione del quadro e di prossima nascita di un nuovo governo, perché quest’emergenza venga affrontata fattivamente, che si affianca all’appello ad affrontare per tempo lo scenario di una società in continuo invecchiamento, dove già da oggi una problematica come quella del declino cognitivo rappresenta il vero tallone d’Achille del nostro welfare”. A dirlo Senior Italia FederAnziani.
“Il contributo dei nonni – ricorda – alla vita delle famiglie e della società è da sempre al centro della ricorrenza della Festa dei nonni istituita con Legge 31 luglio 2005, n.159 proprio per sottolineare la centralità del loro ruolo. I nonni in Italia contribuiscono con oltre 38,2 miliardi ai bilanci delle famiglie. Sono infatti 12 milioni i nonni italiani e, oltre a fare da baby-sitter ai loro nipoti, sostengono economicamente le famiglie dei propri figli, soprattutto per comprare vestiti, giochi, libri, per pagare la scuola o le varie attività dei nipoti, ma anche per pagare il mutuo o l’affitto di casa o semplicemente per fare la spesa. Senza calcolare il valore economico dell’attività di accudimento dei nipoti”.
In base ai dati del Centro Studi Senior Italia FederAnziani il 92,8% dei senior aiuta o ha aiutato economicamente figli e nipoti, facendolo spesso (48%), qualche volta (34,7%) o raramente (10,1%), mentre solo il 7,2% non lo ha mai fatto. Tra coloro che hanno aiutato la famiglia dei figli, il 41,8% ha trasferito mensilmente una cifra compresa tra i 100 e i 500 euro, l’8,2% una cifra compresa tra i 500 e i 1.000 euro, e il 7,3% addirittura ha contribuito mensilmente con oltre 1000 euro. Cifre che proiettate sulla popolazione dei senior conducono a un totale di circa 38,2 miliardi.
Il 42,2% dei nonni ha contribuito a sostenere le varie spese per la vita dei nipoti, come l’acquisto di abiti, vestiti, giochi, l’iscrizione a scuola, a corsi di attività fisica, musicale o altro, il 15,5% ha aiutato a pagare il mutuo di casa o l’affitto, il 13,7% ha dato ai propri figli soldi per fare la spesa, il 12,3% ha pagato le bollette dei figli, il 9% le loro tasse. Ma un aiuto altrettanto importante è quello legato alla cura dei nipoti: il 35,5% dedica loro fino a 10 ore a settimana, Il 24,4% se ne occupa tra le 10 e le 20 ore, il 7,4% tra le 20 e le 40 e il 7,4% per oltre 40 ore.
L’aiuto nell’accudire i nipoti consiste principalmente nel far loro da baby-sitter quando i genitori non ci sono (46,2% degli intervistati), nel riprenderli a scuola o accompagnarli nelle varie attività (43,3%), nel portarli al cinema o in altri luoghi di divertimento (9,4%) e nel portarli con sé in vacanza (7,9%). Alla domanda “pensi che i tuoi nipoti continueranno ad avere bisogno di te?” rispondono positivamente sei nonni su 10: il 53,6% è convinto che il principale supporto continuerà ad essere il lavoro di cura, mentre il 7,7% crede che si ritroverà di nuovo a dover dare una mano dal punto di vista economico.
Ma quella di quest’anno sarà sicuramente una Festa dei nonni meno gioiosa degli anni passati pre-pandemia. In primo luogo, perché nell’ultimo anno sono morti tanti anziani a causa del Covid, più di 46.000, un numero spaventoso che ci fa riflettere su quanto duramente questa pandemia stia segnando la nostra comunità e in particolare i senior, i nipoti, i nuclei familiari. In secondo luogo, quest’anno la Festa dei Nonni sarà più amara, perché l’energia, il gas, le bollette, la guerra hanno azzerato di fatto due mensilità di pensione per far fronte a tutte queste incombenze.
(fonte agi.com)