Papa Francesco: “Abbandonare gli anziani in casa di riposo è un peccato mortale”
Bergoglio all’udienza generale in piazza San Pietro ha ricordato un episodio di quando era arcivescovo di Buenos Aires e visitava una casa di riposo per anziani: “Ho chiesto ad una signora: come sta? Come stanno i suoi figli? Bene. Vengono a visitarla? Sì, sempre. E quand’è stata l’ultima volta che la sono venuta a visitare? A Natale. Ed era agosto… Otto mesi senza una visita dei figli”
Papa Francesco con la sua solita semplicità ha portato all’attenzione generale un tema di cui molto si discute in ogni famiglia: gli anziani e le case di riposo. Bergoglio all’udienza generale in piazza San Pietro ha ricordato un episodio di quando era arcivescovo di Buenos Aires e visitava una casa di riposo per anziani: “Ho chiesto ad una signora: come sta? Come stanno i suoi figli? Bene. Vengono a visitarla? Sì, sempre. E quand’è stata l’ultima volta che la sono venuta a visitare? A Natale. Ed era agosto… Otto mesi senza una visita dei figli – ha proseguito Jorge Mario Bergoglio nella catechesi che, continuando un ciclo sulla famiglia, ha dedicato agli anziani – questo si chiama peccato mortale, capito?”.
“Se non impariamo a trattare bene gli anziani, così ci tratteranno a noi”, ha detto il Papa, che ha anche raccontato un altro aneddoto, sempre argentino, quando un uomo aveva deciso che il padre anziano, che si sporcava quando mangiava per difficoltà di movimento, mangiasse non alla tavola comune ma da solo ad un tavolino in cucina. “Una volta è tornato a casa e trovò il figlio che lavorava con legno, martello e chiodi. Che stai facendo? Gli ha chiesto. Un tavolo, ha risposto il figlio. E perché? Per avere un tavolo quando sarai anziano e potrai mangiare lì. I bambini hanno più coscienza di noi”.
“Il numero degli anziani si è moltiplicato, ma le nostre società non si sono organizzate abbastanza per fare posto a loro, con giusto rispetto e concreta considerazione per la loro fragilità e la loro dignità”, ha detto Papa Francesco. “Finché siamo giovani, siamo indotti a ignorare la vecchiaia, come se fosse una malattia da tenere lontana; quando poi diventiamo anziani, specialmente se siamo poveri, malati e soli, sperimentiamo le lacune di una società programmata sull’efficienza, che conseguentemente ignora gli anziani”.
Eppure “una cultura del profitto insiste nel far apparire i vecchi come un peso, una ‘zavorra’. Non solo non producono, ma sono un onere: insomma – ha proseguito Bergoglio – vanno scartati. Non si osa dirlo apertamente, ma lo si fa! C`è qualcosa di vile in questa assuefazione alla cultura dello scarto. Vogliamo rimuovere la nostra accresciuta paura della debolezza e della vulnerabilità; ma così facendo aumentiamo negli anziani l`angoscia di essere mal sopportati e abbandonati”.
Gli anziani, ha detto ancora il Papa, “sono uomini e donne, padri e madri che sono stati prima di noi sulla nostra stessa strada, nella nostra stessa casa, nella nostra quotidiana battaglia per una vita degna. Sono uomini e donne dai quali abbiamo ricevuto molto. L`anziano non è un alieno. L`anziano siamo noi: fra poco, fra molto, inevitabilmente comunque, anche se non ci pensiamo”.
“Fragili sono un po` tutti, i vecchi. Alcuni, però, sono particolarmente deboli, molti sono soli, e segnati dalla malattia. Alcuni dipendono da cure indispensabili e dall`attenzione degli altri. Faremo per questo un passo indietro?, li abbandoneremo al loro destino? Una società senza prossimità, dove la gratuità e l`affetto senza contropartita – anche fra estranei – vanno scomparendo, è una società perversa. La Chiesa, fedele alla Parola di Dio, non può tollerare queste degenerazioni. Una comunità cristiana in cui prossimità e gratuità non fossero più considerate indispensabili, perderebbe con esse la sua anima. Dove non c`è onore per gli anziani, non c`è futuro per i giovani”.
(fonte today.it)